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Ecco i premiati del 26° Concorso “Scultura da Vivere”: vince l’Accademia di Belle Arti di Venezia

Mercoledì 14 dicembre si è svolta la premiazione del 26° Concorso Internazionale Scultura da Vivere sul tema “LA FORZA DEI POPOLI. Paure e speranze nell’Europa di oggi”.

I progetti arrivati sono stati valutati dalla commissione valutatrice 2022 composta da Alessandro Abrate, Storico dell’arte e curatore – Cristina Clerico, Assessora alla Cultura della Città di Cuneo – Roberta Ingaramo, Presidente della Fondazione Peano – Ezio Ingaramo, Vicepresidente della Fondazione Peano – Ivana Mulatero, Curatrice del Museo Civico Luigi Mallé. La commissione ha innanzitutto stabilito i criteri da osservare per la corretta valutazione delle opere presentate e con tale regola operato sino al risultato finale. In riferimento alla traccia formulata per introdurre la tematica del bando di concorso, la priorità iniziale di valutazione ha riguardato la pertinenza con il tema indicato, a cui hanno fatto seguito la modalità di inserimento nel contesto ambientale (urbano e/o paesaggistico), la soluzione ideativa e progettuale e la scelta espressiva mediante la forma e i materiali.

Esaurito il compito di valutazione, la commissione ha giudicato:

1^ classificata
l’allieva Sara GRILLI
dell’Accademia di Belle Arti di VENEZIA
docente Prof. Mario Airò
con il progetto I HAVE A DREAM

Motivazione espressa dalla Commissione Esaminatrice:
Per il 26° Concorso “Scultura da vivere”, la commissione giudicatrice sceglie la proposta “I have a dream”, un elaborato processo di analisi concettuale di uno specifico contesto geografico e territoriale dal quale emerge una originalità di sintesi e di soluzioni espressive, con pari importanza sia nell’aspetto contenutistico e sia nelle modalità di coinvolgimento dei fruitori. Lo scenario del conflitto russo-ucraino è interpretato in senso topografico mediante una mappatura geografica dei bombardamenti russi sulle principali città ucraine che diviene una installazione ambientale sviluppata in senso orizzontale come una costellazione rovesciata a terra, sull’erba principalmente, all’interno della quale accadono eventi luminosi in relazione al passaggio delle persone.
“Dal fiore alla mina o dalla mina al fiore” è la sintesi di un iter progettuale, lucido e coerente, che ha portato a rielaborare la forma di una mina in un tradizionale girasole ucraino. Il “similordigno” è posizionato in più punti dell’ambiente e apparentemente non evidente se non nel momento in cui viene calpestato, azione che determina l’illuminazione di tutta l’installazione. L’opera in tal modo tematizza una problematica che è ben più ampia dello specifico impiego di mine nel conflitto in corso, ma interviene a sollevare l’attenzione sulla campagna internazionale per il bando di queste armi in tutte le guerre.
Per quanto riguarda la realizzazione operativa dell’opera nella sua condizione ottimale, la commissione ritiene importante approfondire l’adattabilità dell’installazione nell’ambiente più idoneo a riceverla e richiedere una necessaria ingegnerizzazione delle procedure di funzionamento.

2^ classificata:
l’allieva Noemi DI BENEDETTO
dell’Accademia di Belle Arti di CATANIA
Docente Prof. Riccardo Cristina
con il progetto RINASCITA

Motivazione espressa dalla Commissione Esaminatrice:
La scultura che riunisce i pieni e i vuoti in una alternanza ritmica e spaziale, evoca l’essere umano, la sua silhouette ritagliata nel metallo in figure dinamiche dalle pose diversificate – echi degli omini di Keith Haring – che s’intersecano con l’aria che le avvolge e la materia che le circoscrive. Persone allineate paiono attraversare una parete in acciaio divenuta filtro dalla quale originano e sono sostanziate. La materia con la sua essenzialità e uniformità rafforza il concetto di una folla in movimento composta da esseri umani che sono parte di un ‘io collettivo, un noi-mondo che non è indifferente agli orrori della guerra e si dimena scansando gli ostacoli per cercare una via d’uscita in una dimensione corale. Quella compattezza, che è parte integrante del tema del concorso, riconosce la forza propulsiva insita nei popoli quale motore di cambiamento di ogni epoca. Nel contempo, l’opera si segnala per l’eleganza della concezione estetico-formale secondo una tradizione modernista della scultura, ambito verso il quale il concorso “Scultura da Vivere” ha più volte manifestato la sua scelta.

3^ classificata:
l’allieva Catuscia BUCCI
dell’Accademia di Belle Arti di URBINO
docenti Prof. re Giancarlo Lepore
con l’opera SEPOLCRO DI GUERRA E PACE DEI POPOLI EUROPEI

Motivazione espressa dalla Commissione Esaminatrice:
La commissione ha ritenuto la proposta “Sepolcro di guerra e pace dei popoli europei ” una interessante interpretazione delle temperie storiche e politiche attuali, contrassegnate da una mescolanza indistinta di voci, in una apparente cacofonia di messaggi che producono interferenze e confusione. L’opera presenta una apparente casualità di materiali e di forme variamente assemblate, dai tubi in ferro che ruotano nell’aria come dei “mobile” di Alexander Calder, alle membrane irregolari delle lastre metalliche che sono un omaggio dichiarato alle strutture di John Chamberlain, fino a includere sassi, pietre in marmo e granito. Un contemporaneo viluppo di elementi, all’interno del quale un alveo protettivo è destinato a conservare la “memoria”: un moderno sepolcro che testimoni il bisogno primario del conservare la storia dell’essere umano.
La commissione ha ritenuto che l’espandersi nello spazio dei vari elementi con i quali è assemblata l’opera, potesse rappresentare una problematica verso la fruizione in sicurezza.

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