Giovedì 11 dicembre, alle ore 18, si è svolta la cerimonia di premiazione del 29° Concorso Scultura da Vivere che ha invitato gli studenti delle Accademie di Belle Arti e delle Facoltà di Architettura e Design a progettare sul tema “IL LAVORO. Fatiche dell’uomo tra passato e presente”.
I progetti in gara sono stati valutati da una giuria tecnica composta da:
Cristina Clerico – Assessora alla Cultura, Città di Cuneo, Graziamaria Creazzo – Vicesindaco del Comune di Castelletto Stura (Cn), Ezio Ingaramo – Vicepresidente Fondazione Peano, Ivana Mulatero – Critica d’arte e Curatrice scientifica Museo Civico Luigi Mallé ed Enrico Perotto – Storico dell’arte e curatore
che ha individuato il vincitore e gli altri due premiati.
1^ CLASSIFICATO: MATTEO MAROVINO
dell’Accademia di Belle Arti di CARRARA
docente Prof. Roberto Rocchi
con il progetto “La microimpresa italiana che resiste (?) all’abbattimento culturale delle multinazionali”
Motivazione espressa dalla Commissione Esaminatrice:
Per la 29° edizione del concorso che ha inteso nello specifico far emergere per sintesi e paradossi, per allegorie e simboli, personali interpretazioni in grado di rappresentare le molteplici sfaccettature dell’idea di lavoro contemporaneo, la commissione giudicatrice sceglie la proposta progettuale di Matteo Marovino perché prende in esame, in modo originale, il sistema imprenditoriale italiano costituito da una miriade di piccole aziende che sono il portato di una storia di sapienze artigianali, di esperienze e conoscenze sedimentate nelle famiglie e tramandate da generazioni. L’opera pone l’accento sullo specifico carattere e qualità del saper produrre in Italia con le microimprese, in una dimensione attuale di forte competizione con le gigantesche multinazionali, anonime e oscure che, con le loro smisurate forze economiche, gradualmente sopprimono la diversità delle piccole aziende italiane. La scultura proposta è risultata vincente per la soluzione formale ed espressiva che ricorre alla raffigurazione dello scarabeo stercorario, considerato in riferimento alle sue dimensioni, l’animale con la maggiore forza al mondo. La sua figura tradotta nel bronzo del linguaggio plastico si staglia di fronte ad una ruota meccanica che pare voler schiacciare ogni cosa trovi sul cammino, compreso lo stesso piccolo artefice. La scultura è di indubbio interesse nella sua effettiva realizzazione poiché è di impatto, di immediata presa e palesa un interrogativo: il coraggio dello spirito verrà premiato o soccomberà nell’ineluttabile percorso della modernità?
2^ CLASSIFICATO: ANGELA PAGANO
dell’Accademia di Belle Arti di NAPOLI
Docente Prof.ssa Rosaria Iazzetta
con il progetto: “Ascesa Invisibile”
Motivazione espressa dalla Commissione Esaminatrice:
La scultura è una installazione simbolica di grande capacità evocativa che narra il sacrificio del lavoro come “ascesa invisibile” del progredire umano, lungo un percorso irto di conflittualità e di continui mutamenti. Gli unici tre elementi che la compongono – un muro d’acciaio, una scala in ferro e due piedi in bronzo – raccontano per forme simboliche l’ascesa, a partire dal muro vuoto in acciaio che rappresenta la storia e la contemporaneità nelle quali si sono sedimentate la fatica, le ingiustizie sociali, la forza e la dignità dei lavoratori. La visualizzazione della proposta in un contesto urbano ha fatto emergere nella valutazione alcune problematiche relative alla sicurezza e alla fragilità della scultura nella relazione con i fruitori potenziali, pur essendo di particolare fascino la resa compositiva e la distribuzione nello spazio dei tre elementi.
3^ CLASSIFICATA: ANGELA ZANCHETTIN
dell’Accademia di Belle Arti di VERONA
docenti Prof. Daniele Salvalai
con l’opera “Egressus”
Motivazione espressa dalla Commissione Esaminatrice:
L’opera, composta da cinque elementi incurvati simili a dei petali di un fiore che si dischiude, disposti su base radiale, presenta una elevata qualità estetica e formale, ben evidenziata dalle fotografie allegate alla proposta ma non altrettanto presenti nel bozzetto tridimensionale. Questa discrepanza ha portato la commissione di giuria a valorizzare unicamente la presentazione visiva in cui ogni elemento reca nella sua traiettoria verso il basso lo spunto iconografico delle schiene incurvate dei tanti protagonisti del realismo francese della metà dell’Ottocento ed evoca in questo andamento ripetuto i gesti e il carico dei lavori manuali del passato. Tuttavia la proposta ideativa si caratterizza per una estrema sintesi formale che le dona eleganza e armonia ma resta in una dimensione troppo rarefatta per essere rappresentativa del tema del concorso.
Il vincitore si aggiudica una borsa di studio di €3000 e un contributo da €5000 per la realizzazione dell’opera che verrà poi installata in città o in comune limitrofo. Al secondo e al terzo classificato vanno, invece, una borsa di studio rispettivamente di €1000 e €500.



