Il Taccuino dei Borghi
Perduti abbandonati, mai abitati e immaginati
di Ivana Mulatero
Nella tredicesima edizione di CuneoVualà, organizzata dalla Fondazione Peano di Cuneo, emergono carnet de voyage mai esposti, o poco conosciuti al pubblico, di straordinari disegni realizzati sul tema Il Taccuino dei Borghi. Perduti, abbandonati, mai abitati e immaginati. Una esposizione di sketch, illustrazioni, pagine e tavole dedicata a tutti quei taccuini realizzati nei territori del margine, luoghi lontanissimi dagli standard estetici del turismo ma importanti per le persone che li vivono, anche se “brutti”. Un policentrismo di luoghi vissuti con alcune particolari caratteristiche: l’abbandono per spopolamento o per cause di varia natura come ad esempio i terremoti. Ci sono poi altre condizioni che rendono i luoghi del mondo preda dell’abbandono, quando smettono di essere sicuri e allora si trasformano in abitati perduti perché martoriati dai conflitti che li allontanano da qualunque rotta di conoscenza. Ma perduti lo sono anche quei paesi abitati nell’infanzia e mai più rivisti e, infine, vi possono essere molti luoghi solo immaginati e mai realmente vissuti.
La rassegna sui carnet de voyage, ideata e curata dalla storica dell’arte Ivana Mulatero, intende proporre e seguire, tra le tante traiettorie possibili, una consonanza decisiva: scrivere e disegnare un carnet dei borghi perduti risponde a un bisogno profondo, una fame di luoghi e di spazi dove sentirsi attraversati dalla scossa della fantasia. Come scrive il poeta e paesologo Franco Arminio «Noi siamo geografia, siamo terra scritta, e su questa terra passano i pensieri come passa l’ombra di una nuvola su un prato». La presenza lieve del carnettista in quei luoghi serve a mostrare il mondo e a vedere le cose in modo avventuroso perché è l’unico modo in cui amano essere viste.
I carnet esposti ripercorrono, con lo stile proprio di ogni carnettista, i tantissimi luoghi con le case ormai inutilizzate, i piccoli aggregati tra rovine e rinascite, i paesi rinsecchiti di anime per mancanza di modernità dei servizi, i borghi di montagna riabitati dalla natura e persino i villaggi nel cuore della foresta equatoriale, presto abbandonati perché nessuno vi moriva o nasceva e ciò non rientrava nel ciclo naturale della vita.
La collettiva raccoglie i taccuini realizzati da una sessantina di autori italiani e stranieri e dalle centinaia di studenti del Primo Liceo Artistico di Torino e del Liceo Artistico “Buniva” di Pinerolo.
La mostra inaugura sabato 18 ottobre alle ore 17.
Sarà visitabile dal giovedì alla domenica dalle 15.30 alle 18.30 fino al 16 novembre.
Ingresso libero e gratuito.
Per info: segreteria@fondazionepeano.it